(foto di repertorio)
Nel tardo pomeriggio il Comitato Regionale della FederCalcio ha rinviato d’ufficio «per motivi di forza maggiore» l’incontro tra la nostra Prima Squadra e l’Acqui F.C.
A causare il rinvio è stata la comunicazione da parte del SISP, giunta intorno alle 16, con la quale un giocatore della formazione astigiana è stato sottoposto a quarantena per «contatto diretto» con persona risultata positiva.
Ad oggi sono sei i giocatori a disposizione di mister Massimo Gardano che, a vario titolo, sono posti in isolamento:
– 1 “sospetto positivo” che questa mattina è risultato NEGATIVO al tampone dell’ASL ed è in attesa del certificato dell’Autorità Sanitaria.
– 1 in quarantena per contatto diretto con familiare positivo;
– 2 in quarantena per contatto diretto con persona positiva;
– 1 in quarantena per contatto indiretto;
– 1 in quarantena disposta e certificata dal SISP per contatto diretto.
«Abbiamo molti giocatori in isolamento, tutti a causa di contatti diretti ed indiretti – ha detto il Direttore Responsabile della Prima Squadra Dario Calemme – Avere una squadra che per media età è la seconda più giovane del girone, significa avere tanti ragazzi in età scolastica. Questo comporta che tanti giocatori vengono sottoposti a quarantena o isolamento fiduciario per contatti con compagni di classe “positivi”. Il rischio maggiore, come previsto non più tardi di qualche giorno fa, sta arrivando dall’esterno, ed è la prova che i nostri rigidi protocolli di controllo, almeno fino ad oggi, stanno funzionando. Non possiamo far altro che continuare a restare concentrati, prudenti e incrociare le dita».
«Ringrazio il Presidente Christian Mossino, il Segretario Roberto Scrofani e gli Uffici del Comitato Regionale – conclude Calemme – per il supporto e la tempestività con la quale hanno gestito la problematica. Devo ringraziare anche la Società Acqui Fc, la Presidente Patrizia Erodio, il Responsabile della Prima Squadra Massimo Bollino, il Dirigente Franco Bistolfi e mister Arturo Merlo, che, a differenza di altri, hanno dimostrato senso di responsabilità e comprensione, nonostante il disagio arrecato».